domenica 31 gennaio 2021

Approfondimento del concetto di margine di contribuzione

di Luciano Giuliano Giambartolomei 



In questo articolo amplieremo la tematica del margine di contribuzione considerando, oltre al prodotto A precedente richiamato all’attenzione, alcuni altri prodotti fabbricati dalla società ABC.

La considerazione delle schede di costo di tali prodotti ha permesso di ricavare la tabella 01 seguente:

Tabella 01

Sappiamo che la Società ABC sostiene in un intero esercizio costi fissi pari:

€ 2.270.000

Trattandosi di costi che l’azienda non può fare a meno di sostenere perché dipendono da decisioni precedenti non più revocabili, il primo problema che si presenta alla Società ABC è quello di assicurare il loro totale recupero attraverso un adeguato volume di vendita.

Infatti l’azienda potrà entrare nella zona dei profitti solo dopo aver conseguito il recupero dei totali costi fissi dell’esercizio.

Su questi presupposti si basa il SISTEMA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE:

  •       Ogni volta che si realizza una vendita una parte del ricavo serve per recuperare i costi variabili specificatamente sostenuti per i prodotti venduti.
  •        La restante parte del ricavo, detta MARGINE DI CONTRIBUZIONE, viene integralmente utilizzata per recuperare i costi fissi che matureranno nell’intero esercizio.
  •   Solo quando attraverso le successive vendite si saranno cumulati margini di contribuzione sufficienti a coprire integralmente i costi fissi dell’intero esercizio, i margini di contribuzione delle vendite susseguenti potranno essere destinati alla formazione dell’UTILE.

Possiamo analizzare il meccanismo in base al quale avviene questo recupero attraverso il seguente modello: immaginiamo che all’inizio dell’esercizio la Società ABC si munisca di tre contenitori intestati rispettivamente:

                                       ai COSTI VARIABILI

                                       ai COSTI FISSI

                                       all’UTILE

ed immaginiamo che tali contenitori vengano attivati attraverso i ricavi conseguenti alle vendite secondo la procedura di seguito esplicitata nella tabella 02.

Allego il seguente schema 01 dove possiamo vedere il sistema del margine di contribuzione raffigurato con il principio dei vasi comunicanti.


Vendite realizzate al 2 gennaio (tabella 02)

Il 2 gennaio l’azienda vende 150 unità del prodotto A realizzando ricavi pari ad € 300.150.

L’esame della tabella 02 permette di suddividere i ricavi in due parti:

€ 221.400 relative ai costi variabili

€   78.750 relative al margine di contribuzione

In tal caso possiamo ipotizzare che l’azienda:

·       Inserirà € 221.400 nel contenitore dei cisti variabili

A tale importo l’azienda attingerà per pagare le materie prime, la manodopera diretta, i consumi di energia motrice, ecc. che sono stati necessari per produrre le 150 unità del prodotto A.


  •        Inserirà € 78.750 nel contenitore dei costi fissi.

Poiché i totali costi fissi dell’intero esercizio ammontano a d € 2.270.000, il suddetto inserimento consentirà di ridurre ad € 2.191.250 i costi fissi ancora da recuperare:

Totale costi fissi dell’esercizio                                                                 € 2.270.000

Costi fissi recuperati col margine di contribuzione vendite al 2 gennaio     € 78.750

Costi fissi ancora da recuperare al 2 di gennaio                                  € 2.191.250

Possiamo notare che il margine di contribuzione è stato interamente destinato al recupero dei costi fissi. E ciò avverrà anche per le vendite successive, fino a quando non si sarà realizzato il totale recupero dei costi fissi dell’esercizio.

  •        Non inserirà alcunché nel contenitore dell’UTILE

Infatti l’intero margine di contribuzione è stato utilizzato per recuperare i costi fissi.

Vendite realizzate il 3 gennaio (tabella 03)

Il 3 gennaio l’azienda vende 220 unità del prodotto L realizzando ricavi pari ad € 396.000.

L’esame della tabella 03 permette di suddividere i ricavi in due parti:

€ 253.000, relative ai costi variabili

€ 143.000, relative al margine di contribuzione

In tal caso possiamo ipotizzare che l’azienda:


  •        Inserirà € 253.000 nel contenitore dei costi variabili

Con questo importo verranno coperti tutti i costi di materie prime, di manodopera diretta, di consumi di energia, ecc. specificamente sostenuti per produrre le 220 unità del prodotto L.

  •        Inserirà € 143.000 nel contenitore dei costi fissi.

Questo inserimento consentirà di ridurre ad € 2.048.250 i costi fissi ancora da recuperare al 3 gennaio.

  •        Non inserirà alcunché nel contenitore dell’UTILE.

Vendite realizzate dal 4 gennaio al 1 agosto (tabella 04)

Dal 4 gennaio al 1 agosto l’azienda vende prodotti realizzando totali ricavi pari ad € 6.301.510.

L’esame prodotto per prodotto dei dati presentati nella tabella 04 permette di suddividere i ricavi in due parti:

€ 4.031.590, relative a costi variabili

€ 2.269.920, relative a margine di contribuzione 


In tal caso possiamo ipotizzare che dal 4 gennaio al 1 agosto l’azienda:

  •        Inserirà € 4.031.590 nel contenitore dei costi variabili

Con questo importo verranno coperti tutti i costi di materie prime, manodopera diretta, ecc. specificatamente sostenuti per produrre i prodotti venduti nel periodo considerato.

  •        Inserirà € 2.048.170 nel contenitore dei costi fissi

Questo inserimento consentirà il recupero totale dei costi fissi dell’intero esercizio.

  •        Non inserirà alcunché nel contenitore dell’UTILE

Infatti, fino al 1 agosto, tutti i margini di contribuzione derivanti dalle vendite sono stati integralmente destinati al recupero dei costi fissi dell’esercizio.

Dal 2 agosto in poi, essendo stato recuperato l’intero ammontare dei costi fissi, i margini di contribuzione conseguenti alle successive vendite andranno integralmente a costituire l’UTILE.

Vendite realizzate il 2 agosto (tabella 05)

Il 2 agosto l’azienda vende 2.000 unità del prodotto N realizzando ricavi pari ad € 500.000.

L’esame della tabella 05 permette di rilevare che tali ricavi possono suddividersi in due parti:

€ 290.000 relative ai costi variabili

€ 210.000 relative al margine di contribuzione


In tal caso possiamo ipotizzare che l’azienda:

  •        Inserirà € 290.000 nel contenitore dei costi variabili

Con questo importo verranno coperti tutti i costi di materie prime, manodopera diretta, ecc. specificamente sostenuti per produrre le 2.000 unità del prodotto N.

  •        Inserirà soltanto € 80 nel contenitore dei costi fissi

Infatti le vendite precedenti hanno cumulato margini di contribuzione sufficienti ad assicurare la copertura totale dei costi fissi (esclusi gli € 80) dell’intero esercizio.

  •        Inserirà € 209.920 nel contenitore dell’UTILE

Infatti, essendo integralmente coperti i costi fissi dell’intero esercizio, il margine di contribuzione di questa vendita darà inizio alla formazione dell’UTILE.

In altri termini è come se l’esercizio venisse diviso in due parti: dal 1° gennaio al 1° agosto la società ABC lavora per recuperare i costi fissi della sua struttura, dal 2 agosto al 31 dicembre l’azienda lavora per formare l’UTILE.

La prossima pubblicazione parleremo del: “margine di contribuzione viene assunto come misura della redditività dei prodotti”.

 

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