domenica 1 agosto 2021

IL PUNTO DI PAREGGIO (BREAK EVEN POINT)

 di Luciano Giambartolomei

QUALE E’ IL VOLUME DI ATTIVITA’ CHE L’AZIENDA DEVE RAGGIUNGERE PER COPRIRE TUTTI I SUOI COSTI FISSI DI STRUTTURA ED ENTRARE NELLA ZONA DEI PROFITTI?



In questo articolo ci si propone di dare una risposta alla seconda delle domande che ogni imprenditore si pone quando deve decidere la programmazione economica della sua azienda.

Recuperiamo dal precedente articolo la tabella 03 possiamo rilevare che man mano che il volume delle attività si riduce, passando:


                                                 da € 12.000.000

                                                 a   € 11.000.000

                                                 a   € 10.000.000

                                                 a      9.000.000

                                                 a      8.000.000

l’utile si riduce, passando:

                                                 da € 1.054.000

                                                 a       777.000

                                                 a       500.000

                                                 a       223.000

                                                 a       - 54.000

I altri termini, a causa delle differenti incidenze dei costi fissi sui ricavi, man mano che il volume di attività diminuisce, diminuiscono anche gli utili fino ad annullarsi; dopo di che si entra nella ZONA DELLE PERDITE.

Esiste un volume di attività in corrispondenza al quale si ha una inversione di tendenza: questo punto viene detto PUNTO DI PAREGGIO (BREAK EVEN POINT).

Il significato del PUNTO DI PAREGGIO è il seguente:

  •        Se il volume delle vendite dell’azienda resta al disotto del PUNTO DI PAREGGIO si è nella “zona delle perdite” perché i ricavi conseguiti dalla vendita dei prodotti sono inferiori ai costi sostenuti per produrli.
  •        Se il volume delle vendite dell’azienda supera il PUNTO DI PAREGGIO si è nella “zona dei profitti” perché i ricavi conseguiti dalla vendita dei prodotti sono superiori ai costi sostenuti per produrli, per cui si ha la formazione dell’utile.

Ogni azienda ha un suo proprio PUNTO DI PAREGGIO che dipende dall’incidenza percentuale dei costi variabili e dal valore assoluto dei costi fissi. Ed è chiaro che ogni imprenditore è fortemente interessato a conoscere in precisi termini quantitativi il volume di vendite corrispondente al PUNTO DI PAREGGIO, perché esso rappresenta la soglia fra “zona delle perdite” e “zona dei profitti”.

I SISTEMI DI COSTO TRADIZIONALI sono incapaci a determinare il PUNTO DI PAREGGIO perché discriminano fra costi variabili di prodotto e costi fissi di struttura.

IL SISTEMA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE è, invece, in grado di pervenire a tale determinazione per via analitica.

DETERMINAZIONE ANALITICA DEL PUNTO DI PAREGGIO

Il volume di vendite in corrispondenza al quale si ha il totale recupero dei costi (variabili e fissi) senza però avere né un euro di perdita, né un euro di utile si può ricavare analiticamente.

Si usa la seguente formula:

                                                          costi fissi

Punto di pareggio = ---------------------------------------------------------------

                                   (1 – incidenza % dei costi variabili sui ricavi)





Il significato del PUNTO DI PAREGGIO è il seguente:

  •        Se il volume delle vendite dell’azienda resta al disotto del PUNTO DI PAREGGIO si è nella “zona delle perdite” perché i ricavi conseguiti dalla vendita dei prodotti sono inferiori ai costi sostenuti per produrli.
  •        Se il volume delle vendite dell’azienda supera il PUNTO DI PAREGGIO si è nella “zona dei profitti” perché i ricavi conseguiti dalla vendita dei prodotti sono superiori ai costi sostenuti per produrli, per cui si ha la formazione dell’utile.

Ogni azienda ha un suo proprio PUNTO DI PAREGGIO che dipende dall’incidenza percentuale dei costi variabili e dal valore assoluto dei costi fissi. Ed è chiaro che ogni imprenditore è fortemente interessato a conoscere in precisi termini quantitativi il volume di vendite corrispondente al PUNTO DI PAREGGIO, perché esso rappresenta la soglia fra “zona delle perdite” e “zona dei profitti”.

I SISTEMI DI COSTO TRADIZIONALI sono incapaci a determinare il PUNTO DI PAREGGIO perché discriminano fra costi variabili di prodotto e costi fissi di struttura.

IL SISTEMA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE è, invece, in grado di pervenire a tale determinazione per via analitica.

DETERMINAZIONE ANALITICA DEL PUNTO DI PAREGGIO

Il volume di vendite in corrispondenza al quale si ha il totale recupero dei costi (variabili e fissi) senza però avere né un euro di perdita, né un euro di utile si può ricavare analiticamente.

Si usa la seguente formula:

                                                          costi fissi

Punto di pareggio = ---------------------------------------------------------------

                                   (1 – incidenza % dei costi variabili sui ricavi)







Applicando la formula, si ha:

                                     2.270.000           2.270.000

Punto di pareggio = --------------------- = -------------------- = 8.195.000 €

                                   (1 – 0.723)                  0.277

Ciò significa che:

  •        Se l’azienda ha ricavi uguali a € 8.195.000 copre esattamente tutti i costi e non ha né un euro di perdita, né un euro di utile.
  •        Se l’azienda supera il punto di pareggio ha un utile, e questo utile è pari al 27,7 % dell’eccedenza rispetto al punto di pareggio.
  •        Se l’azienda resta al disotto del punto di pareggio ha una perdita, e questa perdita è pari al 27,7 % di quanto manca rispetto al punto di pareggio.

Verifichiamo se quanto detto è esatto prefigurando tre diverse alternative:

1° alternativa: ricavi = € 8.195.000

Ricavi uguali al punto di pareggio

2° alternativa: ricavi = € 9.195.000

Ricavi che superano il punto di pareggio € 1.000.000

3° alternativa: ricavi = € 7.995.000

Ricavi inferiori al punto di pareggio di € 200.000

1° alternativa


I dati sintetici riportati nella tabella 1° alternativa permettono di verificare che il volume di vendite corrisponde a ricavi pari a € 8.195.000è proprio quello relativo al PUNTO DI PAREGGIO.

Infatti esso, pur dando luogo al recupero totale dei costi, non determina alcun utile.

2° alternativa


I dati riportati nella 2° tabella dimostrano due cose:

  •       Quando il volume delle vendite dà luogo a ricavi superiori al PUNTO DI PAREGGIO l’azienda consegue un utile.
  •       L’utile è effettivamente pari al 27,7 % dell’eccedenza rispetto al PUNTO DI PAREGGIO.

Infatti: 27,7 % di € 1.000.000 = € 277.000

 

 

3° alternativa


I dati riportati nella 3° tabella dimostrano due cose:

  •        Quando il volume delle vendite dà luogo a ricavi inferiori al PUNTO DI PAREGGIO l’azienda soffre una perdita.
  •       La perdita è effettivamente pari al 27,7 % di quanto manca per raggiungere il PUNTO DI PAREGGIO.

Infatti: 27,7 % di € 200.000 = € 55.400

SIGNIFICATO OPERATIVO DEL PUNTO DI PAREGGIO

Per poter realizzare il ciclo produttivo l’azienda deve darsi una sua struttura produttiva (impianti, macchine, attrezzature), una sua struttura organizzativa (dirigenti, quadri), una sua struttura tesa allo sviluppo (studi, ricerche, mezzi promozionali).

Questa struttura dà luogo al sorgere di costi fissi, in quanto indipendenti dal volume di produzione.

Se il volume di produzione resta al disotto del PUNTO DI PAREGGIO, la struttura aziendale è insufficientemente sfruttata rispetto alle sue potenzialità. Ne consegue che l’incidenza percentuale del suo costo del suo costo viene ad essere eccessiva al punto da dare luogo ad una perdita.

Viceversa, se il volume di produzione supera il PUNTO DI PAREGGIO, la struttura aziendale opera con grado di saturazione rilevante per cui l’incidenza percentuale del suo costo va decrescendo e dà luogo al profitto.

 

ESEMPI DI CALCOLO DEL PUNTO DI PAREGGIO

 

Ora consideriamo il caso di alcune aziende manifatturiere di medie dimensioni.

AZIENDA A

Essa è caratterizzata dai seguenti elementi:




Si ha:

                                         costi fissi                            2.000.000 €

Punto di pareggio = ------------------------------------- = ------------------------ =

                                     1 - % costi variabili                  (1 - 0,60)

      2.000.000 €

= -------------------- = 5.000.000 €

          0,40

Possiamo fare le seguenti deduzioni:

  •        In corrispondenza ad un volume di vendite pari a 5.000.000 € l’azienda fa una patta.
  •       Sull’eccedenza rispetto al punto di pareggio l’azienda guadagna il 40 % (cioè la differenza fra 100 % e l’incidenza del costo variabile).

Possiamo verificare entrambe le cose.

Se l’azienda consegue ricavi pari a 5.000.000 € si ha:

Ricavi                                                  € 5.000.000

Costi variabili (60% di 5.000.000)          € 3.000.000

Costi fissi                                             € 2.000.000

Totali costi                                          € 5.000.000

Perdita                                                          0

Utile                                                              0

Se l’azienda consegue ricavi pari a € 8.000.000 (come nell’esempio considerato) supera il punto di pareggio di € 3.000.000 e guadagna proprio il 40% sull’eccedenza:

                                                   40% di € 3.000.000 = € 1.200.000

AZIENDA B

Essa è caratterizzata dai seguenti elementi:


Si ha:

                                         costi fissi                            1.000.000 €

Punto di pareggio = ------------------------------------- = ------------------------ =

                                     1 - % costi variabili                  (1 - 0,75)

      1.000.000 €

= -------------------- = 4.000.000 €

          0,25

Tale determinazione permette di dire che:

  •        In corrispondenza ad un volume di vendite pari a 4.000.000 € l’azienda sostiene costi pari ai ricavi e non ha né utile né perdite.
  •        Sull’eccedenza rispetto al punto di pareggio l’azienda guadagna il 25 % (cioè la differenza fra 100 % e l’incidenza del costo variabile).

Possiamo verificare entrambe le cose.

Se l’azienda consegue ricavi pari a 4.000.000 € si ha:

Ricavi                                                  € 4.000.000

Costi variabili (75% di 4.000.000)          € 3.000.000

Costi fissi                                             € 1.000.000

Totali costi                                          € 4.000.000

Perdita                                                          0

Utile                                                              0

Se l’azienda consegue ricavi pari a € 7.200.000 (come nell’esempio considerato) supera il punto di pareggio di € 3.200.000 e guadagna proprio il 25% sull’eccedenza:

                                       25% di € 3.200.000 = € 800.000

AZIENDA C

Essa è caratterizzata dai seguenti elementi:


Si ha:

                                         costi fissi                            500.000 €

Punto di pareggio = ------------------------------------- = ------------------------ =

                                     1 - % costi variabili                  (1 - 0,90)

      500.000 €

= -------------------- = 5.000.000 €

          0,10

Tale determinazione permette di dire che:

  •       In corrispondenza ad un volume di vendite pari a 5.000.000 € l’azienda sostiene costi pari ai ricavi e non ha né utile né perdite.
  •        Su quanto manca per arrivare al punto di pareggio l’azienda perde il 10 % (cioè la differenza fra 100 % e l’incidenza del costo variabile).

Verifichiamo le due cose.

Se l’azienda consegue ricavi pari a 5.000.000 € si ha:

Ricavi                                                  € 5.000.000

Costi variabili (90% di 5.000.000)          € 4.500.000

Costi fissi                                             €    500.000

Totali costi                                          € 5.000.000

Perdita                                                          0

Utile                                                              0

Se l’azienda consegue ricavi pari a € 4.200.000 (come nell’esempio considerato) rimane sotto il punto di pareggio di € 800.000 e perde proprio il 10% di tele importo:

                                       10% di € 800.000 = € -80.000 perdita

Se siete interessati a condividere dei vostri quesiti in merito, scrivete le vostre richieste per ricevere gratuitamente informazioni.





Nessun commento:

Posta un commento

E tu cosa ne pensi?