di Luciano Giambartolomei
Il
sistema del margine di contribuzione
Questo sistema, come detto nel
precedente articolo, è un vero modello economico aziendale perché tiene
simultaneamente conto:
DI DOVE si formano i costi (in quale reparto?)
DI DI COME si formano i costi (sono variabili?
Sono fissi?)
Il sistema del margine di
contribuzione introduce la discriminazione fra costi variabili e costi fissi.
Il sistema del margine di contribuzione
suddivide i costi in tre gruppi:
· Costi
variabili
· Costi
fissi di reparto
· Costi
fissi aziendali
Costi
variabili
Sono costi che variano al
variare del volume di produzione, ma in questo caso va sottolineata soprattutto
la loro caratteristica di essere dei costi associati al prodotto e non alla
struttura. Fanno parte dei costi variabili i seguenti:
Manodopera diretta €
1.800.000
Materiali di consumo € 120.000
Forza motrice € 120.000
Interessi passivi su crediti a clienti € 190.000
……………………………………… € …………
Costi
variabili €
2.230.000
Questi costi sono quelli che
l’azienda sostiene solo se produce, chiaro
essendo che se non si produce:
- non utilizza manodopera
diretta;
- non utilizza materiali di
consumo;
- non consuma forza motrice;
- non ha bisogno di concedere
credito alla clientela che acquista i suoi prodotti e quindi non sostiene costi
relativi ad interessi passivi pagati alle banche che anticipano il controvalore
delle fatture emesse.
Costi
fissi di reparto
Sono costi che restano
costanti al variare del volume di produzione, ma che sono imputabili
direttamente e con chiarezza ai reparti in cui sorgono.
Fanno parte dei costi fissi di
reparto i seguenti:
- Manodopera indiretta € 270.000
- Impiegati tecnici € 110.000
- Ammortamento fabbricato € 60.000
- Ammortamento macchine € 500.000
- Interessi passivi su mutuo € 800.000
- Illuminazione, riscaldamento € 120.000
- ……………………………….. € …………
Costi
fissi di reparto €
1.860.000
Questi costi sono tipici costi
di struttura; ma sono costi di cui si avvarranno soltanto esclusivamente i
prodotti che subiranno lavorazioni e trasformazioni negli specifici reparti.
In altri termini:
- In quanto costi fissi, dipendono
da decisioni prese in passato per cui non sono influenzabili dalle decisioni attuali dell’imprenditore.
- In quanto imputabili ad uno
specifico reparto, è necessario tenerne conto solamente per i prodotti che,
essendo lavorati nel relativo reparto, ne usufruiscono.
(Non è lecito gravare di tali
costi i prodotti che, non subendo alcuna lavorazione nel reparto, non hanno
assolutamente usufruito della manodopera indiretta, degli impiegati, delle
macchine, … del reparto stesso).
Costi
fissi aziendali
Sono costi che restano
costanti al variare del volume di produzione e che non sono imputabili a
nessuno specifico reparto in quanto sostenuti in comune per l’intera gamma
delle attività aziendali.
Di essi è impossibile valutare
con precisione il contributo apportato alla fabbricazione di ciascun singolo
prodotto.
Fanno parte dei costi fissi
aziendali i seguenti:
- Impiegati amministrativi e
commerciali € 150.000
- Postali, telefoniche,
cancelleria € 50.000
- Viaggi e rappresentanza € 60.000
- Pubblicità e fiere € 150.000
- ………………………………………. € ………..
Costi
fissi aziendali € 410.000
Questi costi sono tipici costi
di struttura; ma non basta. Essi sono di natura tale che non è possibile
individuare nessun metodo per imputarli ad uno specifico reparto in quando sono
sostenuti in comune, a vantaggio dell’intera attività aziendale e della
relativa immagine.
Ai suddetti costi bisogna
aggiungere la quota di costi variabili e di costi fissi di reparto
precedentemente imputati al Reparto
Indiretto (vedi ultima colonna della tabella allegata).
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Tabella 1 |
La tabella 01 dà le incidenze di ciascuna voce di costo su ogni ora
diretta lavorata nei quattro reparti diretti (centri di costo) in cui è stata
suddivisa l’azienda presa ad esempio.
Consideriamo, ad esempio, il
centro di costo Preparazione.
Un prodotto che venga lavorato
per 1 ora in questo centro di costo (reparto):
- dà luogo ad un costo orario
di € 18,40 per l’uso della manodopera diretta, di materiali di consumo, di
forza motrice, di interessi passivi di funzionamento;
- deve assorbire un costo
orario di € 7,42 per costi fissi di reparto sostenuti dall’azienda per dare una
struttura efficiente al reparto dotandolo di manodopera indiretta, di impiegati
tecnici, di macchine, ecc.;
- deve assorbire un costo
orario di € 3,93 per costi fissi sostenuti dall’azienda per darsi una struttura
amministrativa, commerciale e di immagine.
In totale, a livello di
singolo centro di costo, avremo le seguenti incidenze orarie:
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Tabella 2 |
Possiamo notare immediatamente
che:
·
Le variazioni dell’incidenza oraria dei costi
variabili sono poco rilevanti (da € 17,55 a € 19,41).
L’appiattimento
retributivo conseguente alle tendenze sindacali degli ultimi anni ha ridotto le
differenze salariali fra operai di elevata qualificazione ed operai comuni.
·
Le variazioni dell’incidenza oraria dei costi
fissi sono molto pronunciate (da € 5,47 a € 30,41).
Lo
sviluppo dell’incidenza oraria dei costi fissi di reparto e gli elevati tassi
bancari sui mutui hanno fortemente differenziato i costi dei reparti
tecnologicamente più avanzati rispetto a quelli dei reparti che non hanno
usufruito di processi innovativi.
·
I costi fissi aziendali danno luogo ad
incidenze orari uguali nei quattro reparti in quanto sono stati imputati usando
come base di imputazione proprio il numero di ore dirette.
Scheda
di costo del sistema del margine di contribuzione
La scheda di costo (tabella 03) che verrà presentata in questo
paragrafo ridisegna il sistema dei centri di costo sviluppandolo secondo
l’ottica del sistema del margine di
contribuzione.
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Tabella 3 del Prodotto A
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- La sezione superiore è dedicata al costo delle materie prime
- La seconda sezione è dedicata al costo delle
lavorazioni esterne, quando ci sono, viene riportato il valore in assoluto.
- La terza parte è dedicata al costo della manodopera
diretta, sia a costo variabile, sia a costo fisso di reparto, sia a costo fisso
di struttura.
Essa partendo dai tempi di lavorazione necessari ad effettuare le fasi previste dal ciclo, attribuisce a ciascun centro di costo:
- Il costo
fisso di reparto relativo ad una unità di prodotto.
Tale costo comprende il costo della manodopera diretta, il costo dei materiali di consumo, il costo della forza motrice, il costo degli interessi passivi di funzionamento, e le lavorazioni esterne dove sono previste.
- Il costo
fisso aziendale relativo ad una unità di prodotto.
Tale costo comprende opportune quote del costo della manodopera indiretta, del costo degli impiegati tecnici, dell’ammortamento del fabbricato e delle macchine, ecc. che hanno contribuito a produrre una unità del prodotto considerato.
- Il costo
variabile o costo diretto di una unità di prodotto.
Tale comprende una quota dei costi sostenuti in comune per la fabbricazione di tutti i prodotti dell’azienda: impiegati amministrativi e commerciali, spese postali, telefoniche e di cancelleria, spese per viaggi e di rappresentanza, ecc.
Nel caso della tabella 03 del prodotto A
Costo materie prime € 1.025
Costo lavorazione esterna €
115
Costi variabili della manodopera diretta €
336
Costi fissi di reparto € 253
Costi fissi aziendali € 72
Totale
costo a pareggio €
1.801
Significato
operativo del costo variabile
Poiché il costo delle materie
prime, il costo della lavorazione esterna, il costo della manodopera diretta
sono tutti costi variabili, possiamo raggrupparli.
Perciò avremo:
Costo materie prime € 1.025
Costo lavorazione esterna €
115
Costi variabili della manodopera diretta €
336
Costo
variabile o diretto del prodotto A € 1.486
Il significato del costo
variabile o diretto è il seguente:
· Se produco 1 unità del prodotto A
Sostengo
un costo di materie
Prime,
manodopera diretta e
Spese
generali variabili pari a € 1
x 1.486 = 1.486
· Se produco 2 unità del prodotto A
Sostengo
un costo di materie
Prime,
manodopera diretta e
Spese
generali variabili pari a € 2
x 1.486 = 2.972
· …………………………………..
· …………………………………..
· Se produco 1.000 unità del prodotto A
Sostengo
un costo di materie
Prime,
manodopera diretta e
Spese
generali variabili pari a € 1.000 x 1.486 = 1.486.000
Ciò significa che l’entità del
costo variabile è perfettamente
nota, quale che sia il volume di produzione raggiunto dall’azienda.
In altri termini, per quanto
riguarda i costi variabili del
prodotto esaminato, la prima unità, la seconda unità, la millesima unità, e
l’ultima unità prodotta costano tutte € 1.486
Significato
operativo del costo fisso
Poiché il costo fisso di
reparto e il costo fisso aziendale sono entrambi dei costi fissi, possiamo
raggrupparli.
Costo fisso di reparto € 253
Costo fisso aziendale € 72
Totale costi fissi €
325
Questi costi sono stati
ricavati sulla base dei costi orari dei quattro centri di costo i cui elementi
economico/contabili sono riportati nella tabella
01.
Ma questi costi orari sono
esatti solo se:
· Nel centro di costo preparazione si lavorano 12.800 ore dirette/anno
·
Nel centro di costo officina si lavorano 28.800
ore dirette/anno
·
Nel centro di costo lavorazioni speciali si lavorano 30.400
ore dirette/anno
·
Nel reparto montaggio si lavorano 48.000
ore dirette/anno
E’ infatti evidente che se le
ore dirette lavorate in un anno superano quelle previste, i costi fissi si ripartiscono su un numero maggiore di ore dando luogo ad
una incidenza oraria minore.
Ed è altrettanto evidente che
se le ore dirette lavorate in un anno sono inferiori a quelle previste, i costi fissi si ripartiscono su un
numero minore di ore dando luogo ad una incidenza oraria superiore.
Ne deriva che il significato
del costo fisso che figura nella tabella 03 di costo del prodotto è più
limitato di quello attribuibile al costo variabile.
In altri termini una unità del
prodotto tabella 03 dà luogo a costi
fissi pari a € 325 solo se l’esercizio considerato ogni centro di costo
lavorerà esattamente le ore che sono state previste.
Ora avviene che quando si fa
il preventivo di costo di un dato prodotto e si fanno le previsioni che fungono
da supporto alla stesura della tabella
01, nessuno è in grado di sapere quale sarà il volume di produzione che
caratterizzerà i singoli centri di costo dell’azienda nell’esercizio in corso.
Perciò i soli elementi noti di
cui si dispone quando si deve fare il preventivo di costo del prodotto, sono:
· Il costo variabile del prodotto
· Il prezzo di vendita del prodotto
L’incidenza del costo fisso su ogni unità del prodotto,
invece fabbricate nell’anno., potrà sapersi solo alla fine dell’esercizio,
quando si conoscerà con precisione il numero di ore dirette lavorate nell’anno
nei vari centri di costo e il numero di unità del prodotto fabbricate
nell’anno.
La
determinazione del margine di contribuzione
Un esempio chiarirà quanto
detto.
La scheda di costo della tabella
03 del prodotto A fu attivata
dall’inizio dell’esempio.
Sul mercato esisteva già un
prodotto simile offerto dalla concorrenza, pertanto fu deciso di porre in
vendita il prodotto al prezzo di € 1.950 per essere competitivi sul mercato.
(Tale prezzo dovrà poi
aumentarsi per tenere conto delle provvigioni pagate ai rappresentanti, che
sono diverse da mercato a mercato, tali provvigioni, ad esempio, potrebbero
essere pari a 8% in Italia, al 12% in Francia, al 15% in Germania)
Avremo, pertanto:
Prezzo (escluse le
provvigioni) 1.950 €
Costo
variabile 1.476
€
Margine di contribuzione 474
€
Il significato operativo della
suddetta relazione è questo:
·
Ogni volta che l’azienda produce una unità del prodotto A sostiene dei costi specifici
per l’acquisto delle materie prime, per il pagamento delle retribuzioni della
manodopera diretta, per il pagamento dei consumi di forza motrice, ecc.
Questi
costi ammontano a 1.476 € e sono stati sostenuti proprio per produrre la
suddetta unità del prodotto A.
· Ogni qual volta che l’azienda vende una unità
del prodotto A consegue un ricavo do
1.950 €.
Possiamo suddividere tale
ricavo in due parti:
·
1.476 € vanno a coprire il costo variabile specificamente sostenuto per produrre una unità del
prodotto;
·
474 € vengono utilizzate per coprire i costi fissi e dar luogo alla formazione
dell’utile.
A
questa parte del ricavo si dà il nome di margine
di contribuzione (o reddito marginale o contributo al profitto).
Se siete interessati a
condividere dei vostri quesiti in merito, scrivete le vostre richieste per ricevere
gratuitamente informazioni.
Se interessati potrete trovare i file in
excel della tabella 01 e della tabella 03 semplicemente cliccando QUI